martedì 25 dicembre 2012

Tecnica: prima di tutto un corpo, morbido

!!! Versión en español disponible después del texto italiano !!!
 “E’ utile anche rendersi conto che questo corpo che abbiamo, questo corpo che proprio adesso si trova qui…con i suoi dolori e i suoi piaceri… è esattamente quel che ci serve per essere pienamente umani, pienamente desti, pienamente vivi.”
Pema Chödrön

La prima cosa che sempre considero quando inizio i miei training fisici e il mio studio di tecnica, è il mio corpo. Bè, direte, “ovviamente!!”, ma non è così scontato, considerare il corpo davvero come prima cosa significa spegnere il più possibile ogni altro pensiero, e sentirlo, prendersi amorevolmente cura di lui con attenzione, essere dentro, essere lui, e sapere cosa mi vuole dire e mi sta dicendo… e sì, perché il corpo ci parla, ci dice come stiamo, cosa ci manca, cosa desideriamo, sempre, anche quando non ci impegniamo in una attività fisica. Il nostro corpo è la nostra navicella spaziale, il mezzo che carnifica in questa dimensione solida la nostra essenza. Essere presenti significa accendere la lampadina della nostra personalissima anima dentro la nostra carne.
Nel tango in particolare questo presupposto è fondamentale perché la presenza fisica significa anche apertura alla comunicazione. E per me la comunicazione è “La Tecnica” nel tango.
Durante una classe privata ho fatto tesoro di due immagini in particolare che mi sono state proposte. La sensazione dei miei piedi poggiati sul pavimento come una bistecca di carne cruda lanciata a terra che si appiccica morbidamente ma anche con piena forza adesiva, e l’immagine di un fiore tenero che si schiude, come il nostro corpo che rilassa le tensioni e diviene consapevole del sostegno interno, delle nostre ossa e della terra, e si apre al flusso delle proprie sensazioni e di quelle che ci arrivano dalla comunicazione con l’altro e con la musica.
Un corpo morbido e vibrante, respirato, calmo e presente, ora, che sente e accede al magma profondo della carne, quell’oceano scuro e di velluto, quella lava nera e incandescente, ritmica e pulsante, istintiva e animale, e mette tutto questo a disposizione della luce della coscienza, del rosa morbido del cuore, dell’armonia della melodia, dell’abbraccio accogliente… per essere pienamente vivi, presenti, aperti e comunicanti, collegati, spiriti selvaggi, anime di sangue, per essere veramente noi stessi e fieri di esserlo!

“Il privilegio di una vita è essere quello che siete”
Joseph Campbell


Versión en Español

Técnica : primero de todo un cuerpo suave

 “Es muy útil darse cuenta del cuerpo que tenemos; este cuerpo que ahora que se encuentra aquí con sus dolores y sus placeres, es exactamente aquel que nos sirve para ser plenamente humanos, despiertos, vivos”.Pema Chödrön
 La primera cosa que tomo en cuenta cuando empiezo mi entrenamiento físico es el estudio de la técnica en mi cuerpo. “Por supuesto” dirán ustedes, pero no es totalmente dicho. Considerar el cuerpo como primera cosa, significa no pensar en otra cosa, sino solo sentirlo, cuidarlo, estar dentro, ser el mismo y saber cosa nos esta diciendo. Sí.. claro.. porque el cuerpo nos habla, nos dice como estamos, que nos hace falta, que deseamos, siempre, aunque cuando estemos en reposo, no realizando una actividad física.
Nuestro cuerpo es nuestra nave espacial, es el medio que encarna en esta dimensión solida, la nuestra esencia. Ser presentes significa prender la lampara de nuestra intima alma dentro de nuestra carne.
En el tango, en particular, esta consideración previa es fundamental porque la presencia física significa apertura de la comunicación y para mi la comunicación es la “Técnica” en el tango .
Haciendo una clase privada, hice incapie en  dos imagenes en particular que me propusieron. La sensación de mis pies apoyar el piso como si fuera un  churrasco de carne cruda lanzada en la tierra que se pega de una forma adhesiva al piso y la imagen de una flor tenera que se abre, como nuestro cuerpo que se relaja, se libera de tensiones, y que entiende que representa el sostén interno de nuestro huesos y de la tierra y que se abre al flujo de las propias sensaciones y de las que llegan por la comunicación con el otro y con la música.
Un cuerpo suave y vibrante , calmado y presente, siente y va al   magma profundo de la carne, ese océano de terciopelo oscuro, el negro de la lava incandescente , rítmico , pulsante, instintivo , animal, y  pone todo esto a deposición  de la luz de la conciencia, del rosa suave del corazón, de la armonía de la melodía, del abrazo acogedor ... para estar completamente vivos, presentes, abiertos comunicantes,  conectados, espíritus salvajes, hermanos de sangre, para ser verdaderamente nosotros mismos y orgullosos de serlo.
“El privilegio de una vida es ser quien eres "
Joseph Campbell

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