lunedì 25 febbraio 2013

Tango, vero tango, tango Nuevo e tango alieno!

Galassia di Andromeda


L'unicità del singolo, nella sua essenza profonda e meravigliosa, attraverso la comunicazione, si espande oltre il Sè ed entra nel campo dell'universale. Unici e uniti.
Nel tango, la specialità dell'interazione premia e valorizza ciascun individuo nella sua essenza unica, cocreando in comunione qualcosa di speciale. Allo stesso tempo, peró, la comunicazione è il mezzo che permette di oltrepassare la linea individuale per lanciarsi anche oltre la coppia emanando da essa e trasportandoci nell'immenso spazio universale dove la diversità, la forma, e l'estetica si frantumano dinanzi all'essenza stessa della comunicazione. Se potessimo volare su Andromeda e trovare vita aliena, basterebbe comprendere come comunicano e cosa è maschio e cosa è femmina per loro (anche oltre l'identità sessuale ma in senso più ampio, energetico, yin e yang, chi guida e chi segue), per ballare tango... E sarebbe "vero tango" anche se si vedrebbe diverso! In realtà sarebbe Tango e basta... Forse qualcuno lo chiamerebbe " tango nuevo", o meglio ancora " tango alieno" a difesa della propria umanità, e sarebbe in entrambe i casi un individuo confuso e spaesato dinanzi alle infinite potenzialità di sviluppo personale... in questo caso potenzialità anche interrazziali e intergalattiche!

lunedì 18 febbraio 2013

Vestire la colonna d'aria

Respiro. Respiro profondamente e tutto il corpo si espande e un'onda lo attraversa mentre l'aria circola rotonda tutta intorno e dentro di me. Poi inizia la musica, un vento che increspa il vortice... E vibro.
Il contatto tra i corpi, caldo, vivo, il senso del tatto che dalla mano si espande a macchia d'olio e invade di informazioni e sensazioni l'intero cervello. Il bacino si scioglie e cade pesante e pulsante perpendicolare a terra, l'addome si tira desideroso di incontrare l'altro e portare la lava calda verso di lui. Il cuore si schiude. Fiorisce nel piacere del contatto fisico o della libertà dei corpi separati nell'aria che presto si rincontreranno.. E ancora, vibro. La colonna d'aria si assottiglia in vita e aiuta il cuore a cercare l'altro, e nell'espiro arroventa il pavimento pelvico... I violini tirano il suono, il cantante risucchia il diaframma, il bandoneon impulsa le viscere, il piano che incalza risveglia la nostra schiena... E la nostra onda respiratoria si veste, cambia abito con la musica, si espande in un luogo e assottiglia e fortifica in un altro, e avvolge l'altro e fruscia  intorno a noi, tra i capelli e nella gonna che volteggia attorno alle nostre forme accaldate... Le gote rosate cercano il viso dell'altro, e il profumo tiepido dei corpi inebria l'ipotalamo e tutta la pelle si ammorbidisce irrorata di sangue. I contatti che si perdono e si ritrovano sono come carezze e mi strofino camminando decisa verso di te al suono del bandoneon... Respiro e cambio abito alla colonna d'aria ancora una volta, sospendo, anzi s o s p e n d o . . . E ritardo l'appoggio per poi recuperare e comunicare all'altro il piacere del sospirato ricongiungimento.
Respiro e ti stringo, forte e fragile a me, forte il desiderio e fragile che non si incrini o disperda la vibrazione di piacere, e sto stabile avvitata a terra e sciolta tra le tue braccia in quell'ultima nota.

domenica 10 febbraio 2013

Armatura e talento, due facce della stessa medaglia

Quando l'armatura lascia spazio all'avventura


La scelta della protezione che ci costruiamo, e che spesso si trasformano in limitazioni di espressione, è comunque emanazione della nostra essenza profonda, una difesa che è nata per sopperire alla naturale immaturità delle nostre risorse energetiche e psicofisiche in assenza di un armonico sostegno esterno quando eravamo piccoli.
Oppure possiamo vederla così: la più grande opportunità di accedere, attraverso l'esperienza dello spogliarsi, al nostro nucleo essenziale grazie ad una strada privilegiata fatta di prove dedicate. Bell'affare, direte voi, di "prove dedicate"ne faremmo volentieri a meno! Eppure è la mappa del sentiero che ci riporta a casa, è la password di accesso al database di tutte le risposte che da sempre avremmo voluto avere, senza di questo non saremmo forse profondamente più smarriti?
Certo, potreste obiettare questo: se fossimo già a casa non avremmo certo bisogno di mappe per tornarci! Se fossimo già a casa saremmo nell'immanenza della beatitudine, fuori da tempo e spazio, nell'immenso... e probabilmente è da li che arriviamo, e su altri piani siamo anche ed ancora li. Abbiamo scelto di uscire dall'immanenza e incarnarci nella trasformazione per onorare e comprendere il dono gratuito dell'amore universale che ci era stato fatto, per contribuire all'espansione e alla creazione del mondo, per conoscere e accogliere l'imperfezione, dettaglio imprescindibile della perfezione!.. Che coraggio!.. E quando abbiamo fatto richiesta di affrontare questa avventura, ci hanno dotato della mappa, dei contatti radio, dei piani di emergenza, degli aiuti, e delle istruzioni per l'uso. Dobbiamo solo trovare la calma di capire come funzionano le cose, imparare ad usare gli strumenti e chiarire le nostre necessità e i nostri desideri.. Altrimenti che avventura sarebbe!! Un Indiana Jones senza frusta e cappello, trappole e misteri, non è Indiana Jones!
Trovo incredibile la corrispondenza che sempre c'è tra buio e luce dentro di noi. Ci rinchiudiamo in una armatura, che dovremo poi imparare a smontare, e che è stata fatta da noi stessi a immagine e somiglianza del nostro miglior talento! Quelli che vediamo come limiti, tragici impedimenti quotidiani, sono il riflesso della spinta alla nostra migliore espressione, della nostra essenza profonda e dello scopo della nostra creazione. Che meravigliosa ironia! Certo che il Capo, nella sua grande perfezione, è stato anche spiritoso!