!!! Versión en Español disponible después del texto italiano !!!
L'altro non esiste. L'altro siamo noi.
Pensiamo al nostro spazio. Iniziamo concentrandoci nel
nostro corpo, sentendolo pienamente, respirando profondamente. Visualizziamo i
nostri confini, tastiamoli con le nostre mani, segnamoli allargando le nostre
braccia. Nella nostra bolla calda, trasparente e luminosa, siamo in pace, pieni del
nostro potere, avvolti dal nostro cuore.
Ora immaginiamo di includere altro, portiamo attenzione allo
spazio intorno a noi e includiamolo in noi, lasciamoci essere noi stessi e “noi
altro”. Di fronte a noi, nel nostro abbraccio balliamo con un’altra persona, e
se la includessimo nel nostro spazio? Se invece di ballare con “qualcun altro”
l’atto di abbracciarci, anzi già solo l’idea di farlo, creasse una inclusione e
ballassimo con noi stessi che siamo anche l’altro?
Includere è conoscenza, avremmo accesso a tutte le
informazioni dell’altro corpo liberamente, la comunicazione sarebbe totale e
immediata, perfetta, perché l’altro è in noi!
Non avremmo più bisogno di curvare le spalle, irrigidire il
collo, sporgere la testa, sbilanciarci in avanti o tirare l'altro a noi, non sarebbe
più necessario, continueremmo a tenere il nostro spazio, tanto l‘altro ne fa
parte.
Non perderemmo il nostro confine, non potremmo essere torti
o rimpiccioliti nell’interazione, come potrebbe avere questo potere, l’altro
che è tutto dentro di noi ??!!
Non dovremmo sforzarci di essere generosi e condividere,
perché l’altro è già nel nostro campo e noi siamo e sentiamo come lui, lo
abbiamo già avvolto e accolto!
E’ incredibile quanto possiamo essere in questo mondo allo
stesso tempo unici e individuali ed anche esseri infiniti e universali, perché
siamo una parte allo stesso tempo connessa al tutto, e per questo siamo noi e
anche tutti gli altri, la nostra vita e anche tutte le infinite altre vite
possibili.
In ogni momento siamo il bianco e anche il nero, il forte e
anche il debole, il maschio e anche la femmina, il leader e anche il follower,
il talentuoso e anche l’incapace, il generoso e anche l’egoista, l’accogliente
e pure il prepotente…
Come possiamo giudicare l’altro se le cose stanno così, se
l’altro siamo potenzialmente noi stessi!
Forse la cosa più difficile è proprio non giudicare noi stessi,
accettarci qualunque ruolo ci stiamo trovando a impersonare, anche quando non è
il ruolo dell’eroe buono e generoso (e a me succede spesso di essere la strega
cattiva!), perché solo iniziando ad accogliere noi stessi con i nostri limiti
(chiedendo perdono quando non resistiamo dal distribuire mele avvelenate e
perdonandoci per questo) potremo allargare il nostro spazio, e includere
l’altro!
Tecnica e tango
Questa è la magia del tango, in cui la tecnica è: imparare a stare in relazione, imparare a comunicare, imparare ad accogliere, imparare l'empatia! Tutto questo è alla base di come ci muoviamo nel tango, di come camminiamo, di come abbracciamo, di come teniamo l'asse, altrimenti perchè ballerini superdotati messi uno di fronte all'altro in un abbraccio non faranno altro che essere una coppia di principianti comuni? Perchè la tecnica nel tango è... altro!
“L’empatia è la chiave per capire e perdonare gli altri… Spesso ci accorgeremo che [i loro bisogni] sono identici ai nostri. L’empatia guarisce l’individuo e, al tempo stesso, il mondo intero. Essa è sorella della compassione e figlia dell’amore incondizionato. “
Brian Weiss
Versión en español
Que es Técnica: hacer entender al otro que el secreto de la técnica es un eje solido. El otro no existe. Existe una unidad.
Pensamos en nuestro espacio.
Comenzamos centrándonos en nuestro cuerpo, sintiéndolo plenamente, respirando profundamente. Miramos y señalamos
ampliando nuestros brazos, nuestras
fronteras, palpamos con nuestras manos.
En nuestra burbuja caliente, limpia y brillante, estamos en paz, lleno de
nuestro poder, envueltos en nuestros corazones.
¿Como podemos hacer para
incluir al otro? Observamos a nuestro alrededor y lo portamos dentro de nuestro
entorno; desde este momento ya no soy yo sino nosotros. Ahora, frente a nosotros, en nuestro abrazo, ya no
estamos bailando con otra persona, el
mismo acto de abrazarlo, la misma idea de hacerlo, daría lugar a una forma de inclusión y es
como si bailáramos con nosotros mismos
que somos también el otro.
Incluir es “saber”, tendremos
acceso a todas las información, de otro cuerpo en libertad, la comunicación
sería total e inmediata, perfecta, porque el otro está en nosotros!
No tendríamos que doblar la espalda, apretar el cuello,
extender la cabeza, desequilibrarnos
hacia adelante o tirar el otro hacia
nosotros ya no sería necesario, podríamos seguir manteniendo nuestro
espacio, porque el otro es parte de nosotros mismo.
No estaríamos fuera de nuestro
espacio, no tendríamos el riesgo de tener una mala postura o reducidos en la interacción, ya que
el otro está dentro de nosotros y no fuera!
No deberíamos esforzarnos para ser generoso y compartir,
porque el otro ya está en nuestro espacio y somos y percibimos en la misma forma porque ya lo hemos envuelto y acogido!
Es increíble lo que podemos
ser en este mundo, al mismo tiempo únicos e individuales, seres universales e
infinitos, porque somos una parte conectadas con el todo, y es por eso que nosotros somos nosotros mismo y en el mismo tiempo somos
todos los demás, nuestra vida y también todas las infinitas otras vidas
posibles.
En cada momento somos: blanco y negro, fuertes y débiles, macho y hembra , líder y
seguidor, talentoso e incapaz, generoso y egoísta,
acogedor y prepotente.
¿Cómo podemos juzgar a los
demás, si las cosas están como están, si el otro somos potencialmente nosotros
mismos?
Tal vez lo más difícil es no
juzgar a nosotros mismos, aceptar cualquier rol que estamos interpretando,
aunque cuando no es es el papel de héroe bueno
y generoso (muchas veces a mi me
resulta ser la bruja mala!), porque solo
aceptándonos a nosotros mismos con nuestras limitaciones (pedir perdón
cuando no nos resistimos a repartir manzanas envenenadas y pidiéndonos perdon
por esto) asi podremos ampliar nuestro espacio, e incluir a el otro!
Técnica
y tango
¿ Porque
bailarines talentosos, colocados uno frente al otro en un abrazo sólo
serán un par de principiantes común? Porque
la técnica en el tango es… otra cosa..!
"La empatía es la clave para entender a otros y perdonar ... A menudo nos damos cuenta de que [sus] necesidades son idénticas a las nuestras. Empatía cura el individuo y, al mismo tiempo, todo el mundo. Ella es la hermana de la compasión e hija del amor incondicional. " Brian Weiss
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