Tecnica femminile con Marina Montes: un lavoro classico in chiave moderna
Sono rientrata lunedì mattina dal mio week-end a Genova in
occasione della seconda edizione del Festival Bravo. Questa volta ho scelto e
avuto l’occasione di studiare con Mariana Montes nel suo seminario di tecnica
femminile, un programma di 6 ore in tre giorni.
Che bella esperienza!! Sono rimasta incantata dal progetto
proposto, chiaro e consapevole del movimento e delle dinamiche nei dettagli, e
soprattutto dall’idea a sostegno della proposta!
Mi sono sentita per la prima volta fiera davvero di far
parte di un gruppo di sole donne (40 in tutto, una vera forza, ma ciononostante
un giusto numero per studiare tranquille nello spazio a disposizione), tutte
insieme e concentrate, senza dinamiche disturbanti di messa in mostra o
concorrenza reciproca. Eravamo tutte uguali a confronto solo con le nostre
scarpette, non c’era tempo per perdersi in sciocchezze, il lavoro richiedeva
un’ attenzione costante ed era sempre graduale e alla giusta portata per tutte
indipendentemente dal livello, un flusso di lavoro perfetto e che ci metteva
sempre tutte alla pari, sia per come veniva proposto, sia per come ognuna aveva
la possibilità di essere chiamata al centro per aiutare Mariana a far vedere
l’esercizio a coppie.
Il lavoro sull’abbraccio, sperimentato tra noi sole donne, è
stato speciale e diverso, un modo per avvicinarsi al mondo maschile con il
sostegno dell’esperienza femminile, un po’ come lo studio dell’arte di sedurre
che si faceva nei ginecei dell’antica Grecia, un corso di preparazione
all’incontro dell’altro sesso attraverso l’esperienza aggregante che ci
accomuna come donne.
Tutto il lavoro è stato speciale perché l’intenzione che
conteneva era tale: imparare a muoversi con disinvoltura e fiducia in se stesse
per poter essere attive nel seguire, saper influenzare e provocare il movimento
dell’altro, ma all’interno di un abbraccio che avvolge, avvicina e sostiene,
sempre al 100% della nostra disponibilità fisica ed emotiva, per stare con
l’altro completamente, nel rispetto, nella sensazione, sicure in quello che
facciamo ma con l’intenzione di essere più disponibili verso l’uomo e essere
più musicali! Siamo partite da movimenti ripetuti, graduali, a ritmo con cambio
di velocità ciclico in modo da sedimentare una pratica e un aumento di
consapevolezza, siamo entrate in esercizi a coppie con sperimentazione
dell’abbraccio e delle sue caratteristiche, siamo passate per la struttura del
giro, siamo finite a sperimentare adorni e swing diversi capaci di provocare
sensazioni diverse nell’uomo, ci siamo imbattute in informazioni chiare e
precise su come alleggerire e respirare un pivot o allinearci alla direzione
per non uscire dalla coppia, e ci siamo ritrovate alla fine ad assorbire
l’energia morbida e felina della nostra guida. Con il suo occhio brillante alla
fine delle 6 ore ci ha salutato ricordandoci che tutto ciò che avevamo fatto
non ci serviva per “fare” o per ballare meglio, se non con l’idea di potersi
dedicare con sicurezza a sentire l’altro e giocare al massimo delle nostre
potenzialità e nel pieno della nostra energia con il nostro partner. Non esiste
un “sentire abbastanza” o un “sentire giusto o sbagliato”, esiste solo un
essere pienamente noi stesse, consapevoli della nostra forza e in
comunicazione, avvolgendo, avvicinando e sostenendo l’altro al centro della
nostra energia.
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