Care amiche e cari amici,
siamo arrivati al termine di questo tragitto a tappe del Vademecum per ballerine presenti, ovvero "Come sopravvivere ad un tango festival ed essere felici".
Spero, in tanto sproloquio durato alcuni mesi e sviluppatosi in tanti post, di
avervi lasciato anche solo una buona idea o prospettiva, e che sia utile per
trovare la vostra strada di presenza in un turbinio di dinamiche come quelle di
un festival di tango.
La mia personale linea guida di condotta in questi
eventi, al di là di strategie e tattiche, è concentrata nello sviluppo del mio
personale spazio interiore, l’unico in grado, con il suo testimone interno, di
permettermi di rimanere in contatto con le mie emozioni e i miei bisogni, far
cadere le aspettative, aumentare la capacità di comprensione e riconoscimento
delle dinamiche della milonga, farmi accedere ad un ampio bacino di
informazioni inconsciamente condivise che possono arricchirci immensamente, aiutarci
ad accettare e comprendere i momenti negativi e di stallo e darci così una
opportunità di crescita personale. La serata perfetta, così come la giornata
perfetta, esiste ed è alla nostra portata, dobbiamo solo lasciare che si dipani
sotto i nostri occhi, smettere di fare e controllare, lasciarci portare dal
flusso, l’unico in grado davvero di attivare le nostre capacità creative
inconsce, capacità che fioriranno spontaneamente presentandoci realizzati i
nostri desideri più autentici e, qualora ci metta difronte ai nostri limiti,
smettere di combatterli e accogliere con amore l’immagine riflessa che la
realtà ci propone, perché per quanto non ci piaccia, siamo noi con la nostra
energia e i nostri limiti racchiudono un immenso potenziale di cambiamento!! Assumerci
la responsabilità della nostra crescita ci restituisce il potere della
trasformazione della nostra realtà, ed è un potere molto più grande di quanto
possiamo immaginare e che ci apre le porte del cuore.
Un in bocca al lupo a tutte con
grande affetto….
Martina
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